Thursday, October 26, 2006


ANSA

GIOVANNI PASCOLI, TROVATO UN INEDITO INNO ANARCHICO

FORLI' - Un documento inedito del 1878, un inno scritto da Giovanni
Pascoli per l'internazionale anarchica, arricchisce la ricerca sui
nove turbolenti anni giovanili (il cosiddetto periodo bolognese
1873-1882) che videro il poeta sammaurese tra i principali agitatori
di piazza per l'insurrezione contro l'ordine costituito. Lo ha scovato
una studiosa dell'università di Bologna, Elisabetta Graziosi ed è
stato presentato in prima nazionale a San Mauro Pascoli. La
presentazione è avvenuta nel corso dell'inaugurazione della Mostra su
"Il giovane Pascoli. Attraverso le ombre della giovinezza: mostra
documentaria" a cura di Rosita Boschetti, ospitata a Casa Pascoli.

"Il documento è importante - ha spiegato la Graziosi - prima di tutto
perché conferma ancora una volta come gli anni giovanili di Pascoli
siano stati caratterizzati da una precisa volontà di fare il
rivoluzionario di professione, lontano quindi dall'iconografia
tramandata negli anni successivi dalla sorella Mariù e arrivata fino a
noi, nel quale emergeva un Pascoli traviato da cattive idee e maestri
ma tutto sommato alieno da qualsiasi forma di violenza. La realtà fu
diversa, e la scoperta di quest'ultimo documento lo conferma. Non
solo: per tanto tempo si è discusso se Pascoli avesse realmente
scritto un Ode a Passanante, l'anarchico che aveva attentato la vita a
Re Umberto, nel quale veniva riportata la celebre frase 'Col berretto
di un cuoco faremo una bandiera'. La sorella del poeta Mariù ha sempre
sostenuto che quell'inno non era di Pascoli, smentendo ciò che hanno
sempre affermato gli amici del poeta. Il fatto che non si sia riusciti
a scoprire quell'Ode non ha permesso di scoprire la verità. Fatto sta
che l'Inno anarchico che sono riuscita a scoprire si presenta ancor
più forte di quello che si presume scritto su Passanante. Emerge
infatti un Pascoli tutto imbevuto di ideologia rivoluzionaria a tratti
anche sanguinaria, zeppo di miti anarchici catastrofisti". Ecco come
la Graziosi si è imbattuta in questo inedito.

"L'ho trovato - ha detto ancora la scopritrice - nella Biblioteca di
Benedetto Croce. Il critico italiano infatti pubblicò solo le prime
due strofe nel 1907 utilizzandole per stroncare il Pascoli ("Vedete:
adesso fa l'umanitario ma era un violento"). E' risaputo infatti come
sul poeta romagnolo gravasse la pesante critica di Croce, una critica
che ha influito in maniera negativa per decenni sulla considerazione
dell'opera del Pascoli tra gli studiosi. Rimane il fatto che
quell'Inno viene utilizzato da Croce contro Pascoli, poi finisce nel
dimenticatoio. In altre parole, una volta stroncato c'é come una sorta
di censura generalizzata. Tutto questo fino a oggi". Con quest'ultimo
ritrovamento arrivano a 7 i documenti inediti scoperti dalla Graziosi
sul Pascoli anarchico-socialista, una cui prima anticipazione avvenne
con la pubblicazione di un saggio "Pascoli studente e socialista: una
carriera difficile" raccolto nel volume a cura di Miro Gori "Pascoli
socialista" (Patron editore). E lo stesso Gori intervenendo
nell'incontro di San Mauro ha ribadito come il "socialismo in Pascoli
è un filo rosso che ha attraversato tutta la sua vita, seppure in modi
e maniere diverse: quella del socialismo anarchico-internazionalista
(insurrezionalista), quella del socialismo umanitario (il periodo
messinese), infine, la terza, quella del socialismo patriottico (la
guerra di Libia)".



L'INNO ANARCHICO
FORLI'-CESENA - Questa la parte dell'inno anarchico-insurrezionalista di Giovanni Pascoli diffusa al convegno di San Mauro Pascoli.

''Soffriamo! Nei giorni che il popolo langue
e' insulto il sorriso, la gioia e' vilta'! sol rida chi ha posto le mani nel sangue, e il fato che accenna non teme o non sa: Prometeo sull'alto del Caucaso aspetta, aspetta un bel giorno che presto verra' un giorno del quale sii l'alba, o vendetta! Un giorno il cui sole sii tu, liberta'! Soffriam! Che' il delitto non regna in eterno! Soffriam! Che' l'errore durare non puo'! Gia' Satana giudica nel pallido inferno il Dio dei tiranni che al buio il danno'! Soffriam: le catene si spezzano alfine allor che pugnali, ne' piaccia foggiar; fra un mucchio fumante di sparse ruine gia' Spartaco e' sorto tremendo a pugnar. Soffriamo, o fratelli! La mano sul cuore lo sguardo nuotante, nell'alba che appar! Udite?! Le squille che suonano l'ore a stormo tremendo desiano suonar! Gia' mugghia il tremuoto laggiu' nella reggia! S'accampa nei templi superbo il pensier! Un rosso vessillo nell'aria fiammeggia, e in mezzo una scritta vi luccica in ner: le dolci fanciulle che avete stuprato, i bimbi che in darno vi chiesero il pan, nel giorno dell'ira, nel giorno del fato, i giudici vostri, borghesi, saran''.

Wednesday, October 25, 2006

"PARTITO DEMOCRATICO"



... Usare gli strumenti finanziari stessi per l'immediata nascita di
due movimenti: l'uno, sulla sinistra (a cavallo fra PSI-PSDI-PRI-
Liberali di sinistra e DC di sinistra), e l'altro sulla destra (a
cavallo fra DC conservatori, liberali, e democratici della Destra
Nazionale). Tali movimenti dovrebbero essere fondati da altrettanti
clubs promotori composti da uomini politici ed esponenti della
societa' civile in proporzione reciproca da 1 a 3 ove i primi
rappresentino l'anello di congiunzione con le attuali parti ed i
secondi quello di collegamento con il mondo reale...

(dal testo del "Piano di rinascita democratica", della loggia P2,
sequestrato a M. Grazia Gelli nel luglio 1982)

Monday, October 02, 2006



...si parlava di tattiche militari riscontrando come la volontà del potere di controllare ogni parte del paese non è ancora fisicamente realizzabile...gli insorti avrebbero grossi vantaggi...(se solo insorgessero)...poche azioni mirate possono creare il caos...pensate ad un ordigno giusto vicino ad un elettrodotto...ma è meglio vedere l' homo oeconomicus affogare tra morali e diseconomie propugnate da immutuati sorrisi presidenziali...große koalition che lasciano indifferenti anche i più deboli o incarogniti...ancora una volta gli estremi si dimenano soltanto per cercarsi...e intanto prepariamoci rispolverando il vecchio striscione: Libertà è schiavitù.